lunedì 5 ottobre 2009

Casentino: terra di arte e cultura

Girellando per il web ho trovato questo articolo che parla del Casentino...

Un lembo di Toscana tutto da scoprire

Il Casentino non a caso è considerato una delle più belle vallate della Toscana. Il territorio si estende per circa 700 Kmq ai confini con Firenze, con la provincia di Forlì-Cesena e con la Valtiberina Toscana (Arezzo).


Terra di castelli, pievi romaniche, luoghi danteschi e paesaggi spirituali, il Casentino si compone di undici comuni, tutti con una loro storia. Tra questi spicca Poppi, nelle cui vicinanze si combatté, l’11 giugno 1289, una delle battaglie più cruente della storia, quella di Campaldino tra Guelfi e Ghibellini, a cui prese parte anche il sommo poeta Dante Alighieri, allora ospite presso il Castello dei Conti Guidi.

Con la sconfitta di questi ultimi nel 1440 ad Anghiari, il Casentino passò ai Medici di Firenze e poi ai Granduchi di Toscana. Importante, nella valle, è la presenza dell’Eremo di Camaldoli, fondato da San Romualdo nel 1012, e del Santuario Francescano della Verna, fondato da San Francesco d’Assisi nel 1213, luogo in cui il Santo ricevette le Stimmate il 17 settembre 1224.

Casentino: la suggestione del bosco

All’interno dei due santuari su trovano importanti opere d'arte come le maioliche dei Della Robbia e opere dell’aretino Giorgio Vasari, architetto degli Uffizi a Firenze. Altri artisti locali sono Guido Monaco, inventore del pentagramma musicale, e lo scultore Michelangelo Buonarroti.

La Pieve di Romena è un altro baluardo storico casentinese. Dedicata a San Pietro e costruita nel 1152, la Pieve vanta una citazione nel trentesimo canto dell’Inferno. Il castello adiacente a San Pietro ha ospitato invece Gabriele D’Annunzio ed Eleonora Duse. Proprio qui, il poeta nel 1902 scrisse il libro III delle Laudi, che fa parte della raccolta Alcyone. I principali monumenti architettonici di questa valle hanno un’origine religiosa; la loro concezione si inserisce armoniosamente nell’ambiente naturale, agreste o silvano: linee, volumi, materiali, armonizzano con il verde cupo dei boschi, lo smeraldo dei prati, il rosso bruno della terra lavorata o il grigio della roccia.

Le Pievi romaniche del Casentino si distinguono per lo stile sobrio, le linee semplici e le decorazioni ingenue, ma anche per la ricchezza di significati allegorici, come i capitelli di Stia, di Romena e di Strada. In questa valle già in età preistorica erano presenti insediamenti di culture paleolitiche che hanno restituito numerosi manufatti. Per chi desidera visitare il Casentino gli itinerari possibili sono molti, ognuno con una peculiarità, talora ambientale o storica, oppure archeologica o antropologica. Tra i luoghi più interessanti le terme romane di Cetica, i luoghi dell’arte della lana a Stia; i carbonai di Montemignaio.

La cultura di epoca romana è riscontrabile nei ritrovamenti del complesso termale del Domo, nel comune di Bibbiena. Da scavi archeologici effettuati negli anni 1987-1990 sono venute alla luce diverse strutture: un’antica discarica, pavimentazione in ciottoli di arenaria locale, una vasca in calcestruzzo, strutture con muri in pietra e calce e pavimentazione in cocciopesto, una struttura termale. Ogni luogo merita una visita, una full immersion nella cultura e… nell’anima.




1 commento:

Andrea ha detto...

Salve, non so se qualcuno può rispondermi, ma in merito a questi ritrovamenti e presenze di antiche terme (Bibbiena, Cetica..) mi domandavo se dunque in Casentino erano o sono tutt'ora presenti delle acque o fonti termali.. e che fine hanno fatto o come mai non sono alla luce. Mille punti a chi soddisfa questa curiosità /////