mercoledì 20 gennaio 2010

Task force per energie rinnovabili: “LE BIOMASSE”

Questo mio scritto, vuol essere teso ad individuare possibili alternative energetiche sfruttabili direttamente qui, nel nostro Casentino.

Bene, mi rendo conto di non essere un esperto in materia; sono consapevole che per esserlo è necessario avere nozioni e titoli tali da chiamarsi almeno : “Dottore, Professore” , o…insomma , avete compreso no... dove voglio arrivare!?

Io invece sono un semplice articolista di Casentino 2000, mi diletto a volte a farmi chiamare “L’operaio scrittore” e in effetti qualcosa, converrete con me che ho compiuto per farmi aggettivare cosi; ma… pretendere di fare l’erudito su tematiche come l’energia e le fonti che possono produrla , è cosa ben diversa.

Per mia cultura personale e un po’ anche per l’hobby che ho (quello dell’articolista) più volte ho espresso le mie opinioni in merito e scritto anche articoli referenti all’argomento: energie sostenibili.

Mi piacerebbe infatti, dato il particolare momento di crisi economica, sociale ed energetica che il nostro paese sta attraversando , iniziare, attraverso una sorta di forum da tenersi qui nel BLOG o in “face book” per esempio( dove in parte se ne è già parlato), a parlare e argomentare queste cose oggi più che mai indispensabili per il nostro vivere e agire quotidiano. Iniziare a farlo anche qui, nella nostra valle e con la auspicabile collaborazione

( una sorta di task force) di esperti in materia , cioè di quelli a cui accennavo in precedenza per capirsi, necessariamente coadiuvati da imprese e amministrazioni pubbliche.

Sarebbe davvero ammirevole e bello che in Casentino le amministrazioni locali , che tra l’altro spero vivamente si uniscano in “una unica e più efficiente amministrazione “, come da qualche tempo si paventa, iniziassero un percorso costruttivo ed intelligente, corroborante per lo sviluppo concreto di queste nuove fonti energetiche. Mettendo via cosi le chiacchiere e riprendersi degnamente la giusta credibilità che gli spetta e che le porrebbe come riferimento anche per le imprese, attraverso una sinergica collaborazione fra burocrazia e tecnologia.

Certo, qualcosa ( almeno sulla carta ) è stato messo in atto ma… non mi pare di intravedere risultati di rilievo. Eppure, proprio Nel nostro territorio, abbiamo a disposizione sia le menti che le tecnologie, che le risorse. Avete capito benissimo cari lettori profani come lo sono anche io che scrivo, le risorse e tutto ciò che serve per poter mettere in essere qualcosa che… se da un lato lo si potrebbe interpretare come un “problema”, dall’altro lo si dovrebbe o meglio lo si deve interpretare come “soluzione del problema”.

Le fonti energetiche eco sostenibili e rinnovabili adatte al nostro Casentino potrebbero essere per esempio : Il fotovoltaico di cui ho già scritto su che cosa è e di come funziona; l’eolico, che potrebbe avere seguito ma… purtroppo necessita di un accurato piano di istallazione relativo all’aspetto del vincolo paesaggistico ( con un po’ di impegno e consapevolezza, forse si potrebbe convenire che tutto sommato è, e resta comunque meno inquinante e dannoso di altre fonti convenzionali) ; i pannelli solari, che tuttavia però sono molto utili per il riscaldamento più che per la produzione di energia propulsiva. In fine, la tipologia che a mio avviso potrebbe essere molto adatta al nostro Casentino, è senza ombra di dubbio quella prodotta dalle Biomasse.

Ecco quindi che a questo punto si capisce dove voglio e dove si dovrebbe arrivare, cioè alla presa in considerazione che forse, sarebbe davvero il caso di cominciare a muoversi e mettere da parte

( almeno per queste cose) la politica, i giochetti di potere ben noti in valle e che usualmente danno origine a delle assurde e ridicole blindature. Iniziare quindi senza se e senza ma, ad usare la testa.

Chi abita, vive e conosce il Casentino da almeno qualche anno, avrà qualche volta prestato attenzione a come sia morfologicamente formato, a quanto verde boscoso ci sia e a quante aree agricole o ex agricole vi siano inutilizzate o dimesse . Avrà fatto caso spero, a quanta legna secca e in decomposizione vi sia nei nelle nostre foreste e il bello è che… questo fenomeno non è riscontrabile necessariamente nelle zone protette come il Parco Nazionale, bensì questo è diffuso anche altrove.

A mio parere insomma sarebbe opportuno che chi ha notato questo, si chiedesse pure se, mantenendone fermamente invariata la bellezza ed il fascino di questa valle , si possa attraverso le nuove tecnologie ed una nuova coscienza ecologica oramai metabolizzata da tutti( di destra e di sinistra) mettere in essere un buon utilizzo di queste terre e di questo suggestivo verde che in essa vi è.

Intendiamoci, non è che con ciò si debba sdoganare tagli indiscriminati di piante, cementificazioni senza senso o deturpazioni varie di paesaggio, casomai il contrario.

Studi accertati e consoni allo scopo permettendo, sarebbe logico pensare che alcune porzioni di terreno meno visibili, stando ovviamente attenti ai vari vincoli da cui potrebbero essere tutelati, vi si potrebbero istallare impianti fotovoltaici comuni per la produzione di energia e atti al fabbisogno di più soggetti. Altre porzioni invece , come per esempio la ex discarica di Bibbiena in loc.le Paline, che il sottoscritto aveva segnalato per una possibile istallazione fotovoltaica, sarebbero sicuramente molto idonee anche e soprattutto alla istallazione di un potente impianto per la produzione energetica a biomassa.

In attesa di possibili collaborazioni di esperti in materia che volessero dare il loro appoggio concreto alla questione per dar vita sul serio a questa iniziativa socialmente ed economicamente importante per la nostra laboriosa valle, mi sono permesso di spulciare attraverso l’utilizzo del web ( di cui io mi avvalgo spesso) alcune nozioni in merito al sistema delle biomasse e di farne quindi anche delle brevi considerazioni rispetto al Casentino.

Le biomasse comprendono vari materiali di origine biologica, scarti delle attività agricole riutilizzati in apposite centrali termiche per produrre energia elettrica. Si tratta generalmente di scarti dell'agricoltura, dell'allevamento e dell'industria.

  • legname da ardere
  • residui agricoli e forestali
  • scarti dell'industria agroalimentare
  • reflui degli allevamenti
  • rifiuti urbani
  • specie vegetali coltivate per lo scopo

Trarre energia dalle biomasse consente di eliminare rifiuti prodotti dalle attività umane, produrre energia elettrica e ridurre la dipendenza dalle fonti di natura fossile come il petrolio.I biocombustibili sono un'energia pulita a tutti gli effetti. Liberano nell'ambiente le sole quantità di carbonio che hanno assimilato le piante durante la loro formazione ed una quantità di zolfo e di ossidi di azoto nettamente inferiore a quella rilasciata dai combustibili fossili. In relazione a quanto sopra detto relativamente a porzioni di terreno dimesso ecc le opere di ri/conversione permettono di recuperare terreni altrimenti abbandonati da destinare alla produzione di biomasse e contemporaneamente migliorare la qualità dell'aria che respiriamo. Le piante svolgono infatti un'importante funzione di "polmone verde" del pianeta, riducendo l'inquinamento e l'anidride carbonica contenuta nell'aria. Le coltivazioni dedicate esclusivamente a produrre biomasse da destinare alla produzione elettrica non fanno eccezione a questa naturale caratteristica delle piante. Il fatto che l'energia dalle biomasse si basi soprattutto sugli scarti di produzione delle attività produttive è un'ulteriore vantaggio economico e sociale in quanto il settore riutilizza e smaltisce rifiuti in modo ecologico. La Finlandia rappresenta l'esempio più calzante per descrivere l'importanza delle biomasse e le possibilità di utilizzo. Gran parte degli scarti della lavorazione della carta e del legno dell'industria finlandese sono destinati alle centrali termiche per produrre energia dalle biomasse. Evitando in questo modo di dover stoccare gli scarti in discariche o pagare per il loro incenerimento.Quello che un tempo era un costo da sostenere si è oggi trasformato in un'opportunità da non perdere e da sfruttare per produrre preziosa energia elettrica.Va comunque fatta attenzione al concetto di biomassa, per non confonderlo con quello della termodistruzione dei rifiuti. Le biomasse sono esclusivamente scarti di origine vegetale e non vanno confusi con i rifiuti delle attività umane. Per ridurre l'impatto ambientale è inoltre necessario che le centrali siano di piccole dimensioni ed utilizzino biomasse locali, evitando in questo modo il trasporto da luoghi lontani. Fonti utilizzate: www.ecoage.it

Detto ciò, che ne dite…vale la pena o no provare a capirne e volerne di più. Da quanto si evince da suddette nozioni,queste “benedette” biomasse parrebbero proprio calzare a “fagiolo” per il nostro verde e laborioso Casentino.


Valter Ceccherini

1 commento:

Anonimo ha detto...

trovi un blog e inserisci la frase:
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27 Maggio 2010

domenico-schietti.blogspot.com

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